Oltre 50 anni dalla sua nascita
Facilità di trasporto e conservazione ottimale
Il bag in box, una soluzione ingegnosa per il confezionamento e la conservazione del vino, inventata dall’australiano Thomas Angove mezzo secolo fa, continua a dimostrare la sua rilevanza e attrattiva nel mercato globale del vino. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, questo metodo non è vicino alla pensione. Anzi, sta vivendo una sorta di rinascita, soprattutto negli Stati Uniti, dove ha visto una crescita significativa negli ultimi anni. La ricerca Nielsen evidenzia un raddoppio delle vendite tra il 2009 e il 2014, dimostrando che il bag in box non solo ha trovato una solida nicchia di mercato ma continua a espandere la sua presenza.
In Europa, il bag in box ha avuto una storia diversa, con un’accoglienza più tiepida rispetto al mercato americano. Tuttavia, il successo negli USA potrebbe fungere da catalizzatore per una nuova valutazione del suo potenziale anche nel Vecchio Continente. Con il 7% del valore totale delle vendite di vino nel Paese e il 17,5% in termini di volume, è evidente che il bag in box soddisfa una domanda significativa. Il fatto che praticamente un litro di vino su cinque sia venduto in questo formato negli Stati Uniti è una testimonianza della sua praticità, efficienza e dell’apprezzamento da parte dei consumatori.
La celebrazione dei 50 anni del bag in box è quindi più che meritata. Questo formato ha dimostrato di essere non solo una soluzione innovativa al momento del suo lancio ma continua a offrire vantaggi sia per i produttori sia per i consumatori. La sua capacità di conservare il vino in modo più efficace, riducendo l’esposizione all’aria e prolungando la freschezza una volta aperto, unita alla facilità di trasporto e alla riduzione degli sprechi, lo rende un’opzione attraente in un’era sempre più orientata alla sostenibilità.